Gita a Monza del 30 maggio 2025

Modena, 30/05/2025

 

Cronache di una memorabile gita a Monza con polenta, arte e traffico infinito

Venerdì 30 maggio, armati di entusiasmo e spirito di avventura, siamo saliti a bordo del pullman guidato dal leggendario Antonio, il nostro comandante su ruote, pronti a conquistare Monza.

La nostra prima tappa è stata la maestosa Villa Reale, dimora storica dei Savoia, incastonata nel parco di Monza, considerato il più grande parco europeo circondato da mura.

Qui visse re Umberto I fino al tragico attentato avvenuto il 29 luglio 1900, per mano dell’anarchico Gaetano Bresci.

Ad aspettarci le nostre due simpatiche e professionali guide che, dopo i doverosi saluti, ci hanno separati in due gruppi. Abbiamo varcato l’ingresso della villa con la fierezza di chi sa di trovarsi in un luogo carico di storia. La villa, capolavoro neoclassico, ci ha accolti con saloni affrescati, lampadari imponenti e una magnificenza che incanta.

Dopo la visita, ci siamo diretti al ristorante “Il Feudo”, dove ci aspettava un’esperienza gastronomica decisamente fuori stagione. Con i termometri che sfioravano i 30 gradi, il nostro pranzo è iniziato con polenta. Sì, polenta! Perché non c'è nulla di meglio, in una giornata quasi estiva, che un piatto che assicura una digestione lenta e un caldo interiore garantito. A seguire, risotto con ossobuco, per chi avesse ancora dubbi sulla nostra sfida contro il buon senso climatico. Nonostante il caldo e le porzioni generose, il pranzo è stato un successo, animato da chiacchiere, risate e qualche occhio che si chiudeva, vittima della sonnolenza da carboidrati.

Il pomeriggio ci ha visti arrancare verso il centro di Monza, dove, puntuali come svizzeri, siamo arrivati in Piazza Duomo dove ci aspettavano le nostre due brave guide. Divisi ancora una volta in due gruppi, abbiamo esplorato il magnifico Duomo di Monza, un gioiello che lascia senza fiato

La passeggiata è proseguita per il centro della cittadina fino a un anonimo cancello che, secondo le nostre guide, era il glorioso ingresso del Monastero della "Monaca di Monza". Se il Manzoni ci sta guardando, sappia che la sua descrizione drammatica del luogo presente nei Promessi Sposi, oggi somiglia più a un modesto condominio che a un luogo di tormenti e sacrifici. Dopo aver evocato l’anima della sfortunata Gertrude, ci siamo spinti fino al Ponte sul fiume Lambro, ammirando la vista e facendo il punto sul nostro livello di stanchezza, ormai decisamente elevato.

Con passo stanco ma deciso, abbiamo attraversato le strette vie del centro storico, osservando le vecchie abitazioni intrise di storia e curiosità. Tornati in Piazza Duomo, ci siamo riuniti agli altri per dirigerci al pullman e salutare le nostre due guide.

Siamo partiti alle 17 con destinazione Modena e con la fiduciosa illusione di arrivare per le 19:45. Ma l’autostrada aveva altri piani per noi. Il traffico ci ha generosamente regalato un’ora extra di “convivenza forzata”, tra battute rassegnate e sguardi che speravano di vedere le auto finalmente scorrere.

Arrivati a Modena con un ritardo di oltre un’ora, ci siamo scambiati gli ultimi saluti e i ringraziamenti sentiti ad Antonio, il nostro eroe del volante. Ci siamo salutati con una certezza che la prossima gita sarà ancora più memorabile e con la speranza che il menù del ristorante di turno tenga conto della stagione.

M.d.L. Paolo Trentini